Exhibition:
Seven Little Mistakes
Museo Marino Marini, Florence, Italy, 2010

English

80.7, 80.8, 80.9 is an invitation to focus on the idea of space as a measurable entity and on our perception of the objects around us. Each piece is different and ordered acceding to specific criteria: Sunah Choi´s images are in constant dialogue with the other parts of the installation, made up of three projections placed alongside each other. The process of creating the sculptural forms that emerge from each sequence is simultaneously linked to the other two series of slides. This organic succession is combined with the mechanical clicking of the projectors and the generative function of light, thus multiplying the dimensions of each images: resonant, intangible yet concrete, they point to new ways of examining, understanding and experiencing spaces and "the spaces between spaces". Through the subtle movement of the lens from a magnified world - where everyday objects become unrecognizable - to the exploration of cosmic infinity and the three-dimensionality of images. Choi reveals the potential concreteness of the virtual dimension. The symbiosis between categories that are usually contrasted - like abstract and figurative, knowledge and feeling, physical and intangible - thus becomes a potential key to reframing our relationship with the present.

Stefano Collicelli Cagol

The text of Stefano Collicelli Cagol was written for the exhibition
"Seven Little Mistakes"
10 April – 19 June 2010
Museo Marino Marini, Florence, Italy
Curated by Stefano Collicelli Cagol

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Italiano

80.7, 80.8, 80.9 è un invito a mettere in discussione l'idea di spazio come entità misurabile e la percezione degli oggetti che ci circondano. Ciascuna diversa dall'altra, e ordinate secondo un preciso criterio, le immagini di Sunah Choi sono in un continuo dialogo con le altre parti dell'installazione, costituita da tre proiezioni poste una accanto all'altra. Il processo di creazione delle forme scultoree che emerge da ciascuna sequenza di diapositive è connesso contemporaneamente a quelli delle altre due serie. A questa successione organica si uniscono il suono meccanico dei proiettori e la funzione generatrice della luce, moltiplicando così le dimensioni di ciascuna immagine. Sonore, impalpabili ma concrete, esse aprono nuove possibilità di riflessione, comprensione ed esperienza degli spazi e "degli spazi tra gli spazi". Attraverso il discreto movimento dell'obbiettivo dal macro - dove le cose quotidiane perdono la loro riconoscibilità - all'esplorazione dell'infinito cosmico, Choi rivela la potenziale tridimensionalità nella bidimensionalità delle immagini, dando concretezza alla dimensione virtuale. La simbiosi tra categorie solitamente contrapposte - come astrazione e figurazione, ragione e sentimento, tangibile e impalpabile - diventa così un possibile strumento per rielaborare la relazione con il presente.

Stefano Collicelli Cagol

"Sette Piccoli Errori"
10 aprile – 19 giugno 2010
Museo Marino Marini, Firenze, Italia
A cura di Stefano Collicelli Cagol